venerdì 23 settembre 2011

“Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”


Che meraviglia il nostro Papa. Le sue considerazioni al Bundestag tedesco sui fondamenti dello Stato liberale di diritto tratte da Sant’Agostino: “Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?”  hanno toccato tutti.

Benedetto XVI, consapevole della crescente persecuzione dei cristiani da parte di gruppi integralisti oltre all’attuale ostracismo esercitato da parte di minoranze radical sic e ateo-massoniche (positiviste) che si sta diffondendo in Europa ha posto il quesito:  
Come riconosciamo che cosa è giusto? Come possiamo distinguere tra il bene e il male, tra il vero diritto e il diritto solo apparente? La richiesta salomonica resta la questione decisiva davanti alla quale l’uomo politico e la politica si trovano anche oggi.” 
Il vero male oggi?  “La ragione positivista - ha affermato il Papa - che si presenta in modo esclusivista e non è in grado di percepire qualcosa al di là di ciò che è funzionale, assomiglia agli edifici di cemento armato senza finestre, in cui ci diamo il clima e la luce da soli e non vogliamo più ricevere ambedue le cose dal mondo vasto di Dio.”
Proseguendo, il santo Padre riconosce: …”L’importanza dell’ecologia è ormai indiscussa. … -ma, prosegue - …esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli ascolta la natura, la rispetta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana.” 
In conclusione, cosa è richiesto al politico? “L’uomo è in grado di distruggere il mondo. Può manipolare se stesso. Può, per così dire, creare esseri umani ed escludere altri esseri umani dall’essere uomini. Come riconosciamo che cosa è giusto? Come possiamo distinguere tra il bene e il male, tra il vero diritto e il diritto solo apparente? La richiesta salomonica resta la questione decisiva davanti alla quale l’uomo politico e la politica si trovano anche oggi.”

Salomone chiese: “Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male” (1Re 3,9). 

“Che cosa sarebbe se a noi, legislatori di oggi, venisse concesso di avanzare una richiesta? Che cosa chiederemmo? Penso che anche oggi, in ultima analisi, non potremmo desiderare altro che un cuore docile – la capacità di distinguere il bene dal male e di stabilire così un vero diritto, di servire la giustizia e la pace.”
 Ma con una sottigliezza inverosimile egli, per evidenziare in maniera opportuna che la Chiesa cristiana nel rapporto fra l’essere e il dover essere, non ha nessuna intenzione di lasciarsi relegare dalla cultura positivista a “sottocultura” (per essi, infatti, la Chiesa è una realtà con molti doveri ma senza diritti), da quella sede ha parlato ad ogni vero cristiano: “Nel terzo secolo, il grande teologo Origene ha giustificato così la resistenza dei cristiani a certi ordinamenti giuridici in vigore: “Se qualcuno si trovasse presso il popolo della Scizia che ha leggi irreligiose e fosse costretto a vivere in mezzo a loro … questi senz’altro agirebbe in modo molto ragionevole se, in nome della legge della verità che presso il popolo della Scizia è appunto illegalità, insieme con altri che hanno la stessa opinione, formasse associazioni anche contro l’ordinamento in vigore…”. 
Il nostro Gruppo su Facebook è presente!!!... Cresciamo e moltiplichiamoci per unirci ai tanti presidi a sostegno del Papa e della Chiesa “perché il mondo creda” e si realizzi per tutti il bene, la giustizia e la pace senza discriminazioni e senza persecuzioni…

mercoledì 14 settembre 2011

ADESSO C’E’ IL GRUPPO: INDIGNATI CRISTIANI UNITI…Tam Tam…


Quante notizie in televisione e sui giornali che ci fanno indignare. Non sappiamo a chi rivolgerci, con chi parlarne, come fare per gridare la nostra disapprovazione… ADESSO C’E’ IL GRUPPO: INDIGNATI CRISTIANI UNITI…Tam Tam… per dare senso alla nostra missione e non rimanere isolati in questa società che pensa di poter fare a meno di Gesù . Fai sentire la tua VOCE… 

martedì 13 settembre 2011

Iscriversi al Gruppo serve per rendere potente e forte la voce dei cristiani...


La nostra missione è diffondere il pensiero rivoluzionario dei cristiani che credono, sperano ed amano nella Verità, portatori di luce e di speranza nuova… Iscriversi al Gruppo serve per rendere potente e forte la voce dei cristiani in un mondo consumato dal relativismo…Indirizzo per iscriversi al gruppo: INDIGNATI CRISTIANI UNITI…Tam Tam…

lunedì 12 settembre 2011

Due domande...


Due domande: I cristiani possono pregare anche con le azioni concrete per liberare il mondo dai soprusi, dalle prevaricazioni, dalle ingiustizie e dalla mancanza di amore?...
Abbiamo consegnato il mondo al piacere senza amore. Vogliamo che il piacere sia legato ai sentimenti?...

AVANTI, discepoli moderni di Gesù...


Il Papa che Mario ha citato: Paolo VI, aspirava alla realizzazione dell'Umanesimo plenario. Non è un'utopia. Il Bene l'Amore e la Verità hanno già trionfato con la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo; è che a molti il messaggio non è ancora giunto. Facciamo la nostra piccola e misera parte perchè quante più persone scoprano la natura rivoluzionaria del Vangelo che porta la Luce dove ci sono le tenebre, la gioia dove c'è la noia, l'amore dove c'è l'odio e la felicità dove c'è la depressione... AVANTI, discepoli moderni di Gesù. Mario e fratelli tutti, spargiamo in tutto il web questo seme della VITTORIA DEL BENE SUL MALE!!!... Siamo in tanti, “facciamo vedere che la foresta è piena di alberi che crescono rigogliosi anche se non fanno rumore”...
Iscrivetevi al Gruppo/Facebook e consigliatelo ai vostri amici...

giovedì 8 settembre 2011

ABBIAMO CREATO IL GRUPPO INDIGNATI CRISTIANI UNITI...Tam Tam...

Questo gruppo nasce per quanti sono indignati per i fatti che accadono nel mondo e  vogliono far sentire la loro voce per contare di più e avere più peso rispetto a coloro che compiono le scelte per conto nostro. Urge contestare perchè le cose cambino in meglio. Qual è, in quest’ottica, il ruolo dei cristiani: chiudersi nel privato o  far sentire pacificamente la propria voce (come si suol dire) ai 4 venti?... Ogni cosa che non ci va DICIAMOLO!!!...

mercoledì 7 settembre 2011

Segue il Manifesto: RIMETTIAMO IL LAVORO AL CENTRO...


Prosegue dal post precedente di FraSole:


RIMETTIAMO IL LAVORO AL CENTRO
Riportiamo il lavoro al centro, come fondamento per lo sviluppo della persona, della famiglia, dell’economia e della coesione sociale.
Liberiamo il lavoro dai molti pregiudizi che portano a costruire assurde gerarchie tra il lavoro degli uomini e quello delle donne, degli italiani rispetto agli immigrati, tra lavori manuali e intellettuali, tra dipendenti e autonomi. Tutti i lavori hanno la medesima dignità, e da sempre la mobilità sociale è basata su percorsi che valorizzano un complesso di esperienze umane e professionali.
Attori pubblici e sociali, imprese, educatori e famiglie devono fare ogni sforzo per integrare
educazione e lavoro, famiglie e produzione, flessibilità e sicurezza per favorire la crescita di un mercato del lavoro inclusivo soprattutto per i giovani , le donne e gli immigrati.
Riconosciamo i fabbisogni di flessibilità assicurando tutele e remunerazioni adeguate.

PER UN WELFARE MODERNO DIAMO SPAZIO ALLA SUSSIDIARIETÀ
Un Welfare moderno non può prescindere dall’uso efficiente delle risorse e dal concorso responsabile delle persone, delle famiglie e delle organizzazioni sociali, delle associazioni no profit e del volontariato. Diamo spazio, e fiducia, alla sussidiarietà per offrire nuove frontiere per la previdenza, la sanità, l’assistenza, la formazione e le tutele attive nel mercato del lavoro.

RINNOVIAMO LE CLASSI DIRIGENTI
Farsi classe dirigente significa, anzitutto, essere portatori di visione, di competenze, valori, capacità organizzative e comportamenti in grado di aggregare motivazioni e interessi generando ricadute positive verso le comunità e le persone.
Innalzare la qualità della classe dirigente del nostro Paese e promuoverne il rinnovamento qualitativo, generazionale e di genere è un obiettivo che riguarda tutti noi e impegna il nostro modo di fare impresa, associazione, partito, istituzione.
Ci rendiamo disponibili a favorire processi di formazione e selezione di giovani per l’impegno sociale e politico.
Dobbiamo, in particolare, fuoriuscire dalla riproduzione oligarchica delle classi dirigenti alimentata da leggi che impediscono agli elettori di esprimere le proprie preferenze, valutando la credibilità e le competenze dei candidati.
Questo obiettivo può essere colto con l’adozione di una legge elettorale su base proporzionale, garantendo la rappresentanza parlamentare ai partiti politici che abbiano ricevuto un adeguato consenso e vincoli di coalizione che favoriscano la stabilità dei Governi.

L’ITALIA CE LA PUÒ FARE
Siamo un Paese dotato di grandi risorse: famiglie e comunità generose, uno straordinario tessuto di imprese, una rete di rappresentanze sociali del mondo del lavoro senza uguali, di associazioni e volontari impegnati nei nostri territori come nei paesi in via di sviluppo.
In questo ambito, il contributo dei cattolici, soprattutto delle associazioni che si ispirano ai principi della Dottrina sociale della Chiesa è stato trainante.
Le Encicliche papali hanno accompagnato il protagonismo dei cattolici in campo politico e sociale, e l’impegno ad affrontare le grandi questioni sociali del proprio tempo in modo coerente con i valori cristiani e l’aspirazione a realizzare un umanesimo universale.
Lo vogliamo fare insieme, credenti e non credenti, convinti che i valori, ed i contenuti che ispirano questo manifesto possano costituire un punto di riferimento per l’intera comunità nazionale. – Fine.
Per tutti coloro che hanno avuto la possibilità e la bontà di leggere questo manifesto della Buona politica e per il Bene comune, Pace, bene, gioia grande e cresciamo sempre… FraSole

“MANIFESTO per la Buona politica e per il Bene comune”...


 “Cattolici e nuovi scenari della politica” è il tema proposto da Tornielli sul suo blog. Sul tema abbiamo scritto, fra l’altro, il seguente post  riportando la proposta del “Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro” che hanno elaborato un “MANIFESTO per la Buona politica e per il Bene comune”. Quindi non sono io a parlare ma la voce dell’autorevole mondo del lavoro cattolico.
Spero che i paragrafi entrino tutti altrimenti posterò più volte. Buona lettura, e Buona meditazione:…meditate gente, meditate. Questa è solo una voce ma in sintonia con questa ve ne sono altre. Si giungere ad una costituente dei cristiani in politica?...

I Promotori del Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro aderiscono con convinzione, e determinazione all’appello del Papa, ribadito dai Vescovi italiani, per un impegno fecondo dei cattolici rivolto al rinnovamento morale e civile della politica nazionale.
Per spirito di servizio, non per rivendicare primazie, ma con la finalità di contribuire alla costruzione del bene comune.
Siamo orgogliosi di essere italiani, portatori di valori, di cultura, tradizioni, apprezzati nel mondo e consapevoli di avere un destino comune nel confrontarci con nuovi protagonisti della competizione internazionale, per avviare una nuova stagione di sviluppo e per dare risposte positive alle giovani generazioni, ai territori meno sviluppati, alle persone bisognose.
La strada è quella di una grande, generosa, generale mobilitazione delle energie civili, sociali, imprenditoriali degli italiani che metta in moto le forze positive che si esprimono nella società al servizio del bene comune.
Per fare questo c’è bisogno di una buona politica e di classi dirigenti preparate, motivate, che sappiano suscitare emulazioni positive nelle nostre comunità, sappia renderle accoglienti verso le persone che vengono da altri Paesi, aperte alla prospettiva di portare a compimento la costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
Vogliamo fare un appello alla politica, al mondo intellettuale, ai protagonisti del mondo del lavoro e dell’associazionismo sociale, a partire da coloro che si richiamano e si riconoscono nei valori cristiani per condividere insieme analisi e proposte per impostare un’agenda politica che affronti, con forza, costanza e visione di lungo periodo le questioni decisive.
Sollecitiamo coloro che sono impegnati nell’attività politica a condividere ed a sostenere nel tempo le priorità decisive per il futuro dell’Italia, e che esprimono un’azione prolungata e coerente che caratterizzi il secondo decennio del secolo.

RIPARTIAMO DAI VALORI PER FARE COMUNITA’
Una comunità solidale, e proiettata al futuro, è fondata sulla condivisione di una visione positiva della persona e dell’esigenza di salvaguardarne la libertà e la dignità in ogni ambito: nella nascita, nella salute e malattia, nel benessere e nel bisogno, nell’attività economica, nell’ambiente.
Nessuna sfida è possibile senza coesione sociale, responsabilità, senso del dovere, farsi carico dei bisogni collettivi, rispettare le regole democraticamente stabilite.
Ripensiamo lo Stato per renderlo più snello ed autorevole, valorizzando le autonomie e la sussidiarietà nell’ambito di un Federalismo solidale.
Possiamo affrontare cambiamenti epocali nell’utilizzo delle risorse disponibili, negli stili di vita, e per rendere ambientalmente sostenibile lo sviluppo economico, solo ricostruendo la fiducia nel futuro e nel nostro prossimo.
E’ questo lo spirito che deve animare una nuova stagione di riforme istituzionali ed economico-sociali.

PER UNO SVILUPPO SENZA DEBITO: DIFFONDIAMO PRODUTTIVITÀ, COMPETITIVITA’ ED EFFICIENZA
Ridurre il debito pubblico è fondamentale non solo per evitare al nostro Paese rischi imponderabili per la sua sostenibilità, ma anche perché sono i ceti meno abbienti e le giovani generazioni le vittime predestinate di uno stato indebitato. Ma il debito è sostenibile se c’è sviluppo. Fare sviluppo senza debito significa, anzitutto, massimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili e diffondere la produttività.
Dobbiamo ridurre i costi della politica, contrastare le rendite di posizione, l’evasione e l’elusione fiscale e le forme parassitarie e assistenziali che ancora caratterizzano molti ambiti delle amministrazioni pubbliche delle politiche economiche e sociali, risparmiare energia, utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Per questi motivi la riduzione del debito deve essere accompagnata dalle riforme. Esistono ampli margini per razionalizzare la spesa pubblica, ridurre l’evasione fiscale, far funzionare la giustizia civile, semplificare la burocrazia, premiare il merito, dando respiro e sostegno alle forze produttive ed alle famiglie che con i loro comportamenti generano sviluppo, occupazione, investimenti sociali.

SOSTENIAMO LE FAMIGLIE
Una società proiettata verso il futuro deve valorizzare il ruolo riproduttivo, educativo e di cura delle persone, svolto dalle famiglie.
La supplenza svolta dalle famiglie verso le carenze dell’intervento pubblico, sta progressivamente diventando insostenibile per gli effetti della crisi economica, che indebolisce i redditi e dell’invecchiamento demografico che riduce l’entità e la solidarietà interna ai nuclei familiari.
Dobbiamo favorire la crescita di un mercato di servizi sociali di qualità, con politiche che mettano al centro il ruolo delle famiglie nella crescita dei figli, nell’accesso ai servizi di cura e di conciliazione con il lavoro, per la scelta di percorsi educativi e promuova la crescita di un’offerta di servizi, e di beni relazionali, fatta di imprese, profit e no profit, e di volontariato.

MIGLIORIAMO IL SISTEMA EDUCATIVO
Investiamo in educazione, formazione e ricerca. E’ la condizione per dare un futuro ai nostri giovani e renderli protagonisti delle rivoluzioni tecnologiche e organizzative in atto
nell’economia globale.
Miglioriamo il sistema di istruzione valorizzando la pluralità delle offerte formative.
Rimuoviamo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro, valorizziamo le iniziative
promosse dalle parti sociali per offrire alle persone, alle famiglie ed alle imprese informazioni corrette ed una maggiore qualità formativa.

COSTRUIAMO UN AMBIENTE FAVOREVOLE PER LE IMPRESE
Il nostro sviluppo dipenderà dalla capacità di generare nuove imprese, sviluppare quelle esistenti, attrarre nuovi investimenti, soprattutto in territori meno sviluppati del Mezzogiorno.
Diamo un valore positivo a chi fa impresa e intraprende, con regole poche e certe, che non ne deprimano lo sviluppo, e una fiscalità sostenibile.
Consideriamo la crescita ed il coinvolgimento delle risorse umane un fattore competitivo per il successo delle imprese sul mercato e una potente leva per la diffusione della produttività e della qualità del lavoro. Anche per questo, dobbiamo sviluppare relazioni sociali e sindacali che facciano leva sulla cooperazione, tra chi assume il rischio di impresa e chi in impresa vi lavora, e che creino un ambiente favorevole alla crescita delle imprese ed alla partecipazione dei lavoratori ai risultati.   - Segue nel post successivo...

venerdì 2 settembre 2011

I “Solari di Dio”, contemplativi nella città


I “Solari di Dio”, contemplativi nella città, sono cristiani che credono, sperano e amano sempre, dentro e fuori dalla chiesa, anche in politica. Essi hanno orecchie per ascoltare i bisogni dell'uomo ma avvertono sempre più distintamente anche i segnali di paura che provengono dal mondo laicista al solo pensiero che si possa ritornare alla necessaria unità dei cristiani in politica… Una casa comune unica di persone che in forza del loro credo non hanno timore di affrontare il menzognero apparato politico-mediatico che ci vuole a tutti i costi divisi. Urge una presa di coscienza matura affinchè la Verità sveli la menzogna; la Luce  rischiari le tenebre, i Fratelli incerti, insicuri, sfiduciati abbiano fede… Il Signore ha vinto il mondo e questo mondo sempre più corrotto ha bisogno di noi CRISTIANI UNITI!!!... Perchè è l'unione che rende chiara ed efficace la proposta cristiana.